Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

domenica 22 aprile 2018

Questionario sulle differenze di genere: somministrato dalla 4ALSU al polo Mattei











La 4 ALSU quest'anno scolastico ha realizzato un progetto sulla sostenibilità incentrato sulle differenze di genere dal punto di visto delle scienze umane. Psicologia, Sociologia, Antropologia e Pedagogia a confronto su un tema che ancora oggi fa discutere. 
  1. Il progetto, dopo una fase teorica, prevedeva una parte pratica divisi anch'essa in tre fasi: 
    1.      compilazione di un questionario attraverso cui fosse possibile mettere in evidenza le scelte di genere del nostro Istituto (tutti e cinque gli indirizzi: LS, LSU, IPSIA, ITT, ITE); motivi della scelta; aspettative future.;
    2.      Somministrazione del questionario alle 3^ e 4^ dei cinque indirizzi;
    3.      Analisi dei dati raccolti attraverso dei grafici.

mercoledì 18 aprile 2018

Cracovia mon amour ...quarto giorno


Ultimo giorno e rientro a casa…

Questa volta si vola con EasyJet, meta: Milano Malpensa.

L’arrivo a Fiorenzuola è previsto per le 14.00: mi rimane giusto il tempo per preparare le lezioni per domani mattina.

BAZINGA!

Se non avete capito cosa significa Bazinga, significa che non avete avuto l'onore di conoscere Sheldon Cooper  e se non conoscete Sheldon Cooper beh,  non potete dire di avere davvero compreso la teoria del Big Bang: che tristezza!

Ci vediamo domani, a scuola,  magari un poco assonnati e stanchi, ma come è bello partire per un lungo o un breve viaggio, è anche bello tornare a casa. Qualunque sia la nostra casa. 

L’inviata speciale

Cracovia mon amour ...terzo giorno

La prima cosa da dire in merito alla giornata di oggi è che è una data memorabile, se non altro per mia madre che mi ha messa al mondo e, se mio padre ci fosse ancora, lui direbbe che il 18 aprile gli è nata la figlia più strana rispetto alle altre due. Ovviamente in senso positivo...
Festeggerò i miei ... anni nel miglior modo possibile: con i miei nipoti adottivi, ossia gli alunni. 

A parte questo, l'avventura polacca continua con un andamento spedito, anche e soprattutto grazie a Uncino, il nostro capitano, attento a controllare che il vento sia sempre in poppa. 
Maurigno - invece - gradirebbe sentire il canto delle sirene,  se non altro per fermare un poco la marcia e godere dell'atmosfera della città di Cracovia con della buona musica. Peccato che per farlo bisognerebbe essere legati all'albero maestro. 

Per quanto riguarda me, mi limito a godermi la città e devo dire che - anche se gli alunni diranno il contrario - si mangia bene. Devi solo indicare bene il piatto che desideri senza pronunciare i nomi impronunciabile delle pietanze. 

La visita al castello di Wawel non era suggestiva come ciò che abbiamo visto ieri, ma strabiliante la parte intitolata The lost wawel: il castello sotterraneo.
Domani sveglia molto, molto presto.

continua...


martedì 17 aprile 2018

Cracovia mon amour ...secondo giorno

Auschwitz





Kalwaria
Andare in Polonia e non fare visita ad Auschwitz sarebbe inopportuno e fuori luogo proprio perché si è nel Luogo.

La visita merita un capitolo a parte, perché l'emozione provata è stata tanta. Spero che i ragazzi abbiano fatto analisi col cuore  - la ragione non basta per cercare di comprendere il perché, ma forse non c'è un perché -  di ciò che hanno visto oggi. 

Prima della visita ad Auschwitz e a Birkenau siamo stati al museo della fabbrica di Schindler dell'omonimo film. Bellissimo! Se si può definire bello un museo che racconta la morte. 

La giornata di oggi è stata intensa ma alcuni ragazzi hanno voglia di uscire. A loro ci penseranno Capitan Uncino e Maurigno. Io sto con chi ha voglia di fare un pigiama party in hotel. 

continua...






lunedì 16 aprile 2018

Cracovia mon amour ...primo giorno

castello di Wawel

Sveglia all’alba… sì, insomma più all’alba del solito. 
L’appuntamento alle 5.00 del mattino presso il piazzale Cappuccini: più che una ciurma spumeggiante all’idea dell’avventura che ci attendeva, sembravamo tutti degli zombie.  

Primo intoppo del viaggio: il dito mignolo di Chiara Ferrari. Nulla di grave, ma il piccolo dito dovrà sopportare qualche dolore. Per fortuna che ci sono le stampelle prestate dall'altra Chiara, la Oliveti.
Dentro il bus che ci portava verso l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, giusto qualche brusio che faceva capire che qualcuno non solo aveva gli occhi aperti, ma era addirittura sveglio. Si sa che gli alunni, quando sono in classe, hanno una particolare capacità di dormire con gli occhi aperti. E non stanno sognando, stanno davvero dormento con gli occhi aperti. Quando li osservo alla prima ora della giornata scolastica, mi domando spesso se questa capacità - questo riflesso condizionato scuola-prima/ultima-ora – sia stata un’abilità anche mia, da studentessa. Capacità poi sostituita negli anni con quella più produttiva di riuscire a spiegare, anche se il neurone si trova ancora tra le braccia di Morfeo: età e professione rimodulano le proprie originarie competenze.

In questo diario di bordo, tuttavia, le uniche competenze di cui è simpatico da raccontare, sono quelle trasversali sul come fare una valigia…

Ci vorrebbe un capitolo a parte, oltre che un tutorial raffinato, per spiegare che un bagaglio a mano di dimensioni non superiori ai 55x40x23 cm con peso massimo di 10 kg non può portare tre paia di scarpe (a meno che non decidi di portare solo infradito), tutto l’armadio dei jeans (blu, molto blu, poco blu, neri), piastra per capelli (si sa che l’umido li rende crespi). Una valigia, insomma, per quattro giorni ma come se si stesse partendo per lo spazio.

Domanda più frequente? Quando mangiamo!

Alle volte penso che il famoso inconscio collettivo junghiano - sugli alunni -  si sia fermato al primo o al secondo dopoguerra, o comunque in un periodo storico dove la carestia e la fame hanno segnato la vita degli uomini. Altrimenti non si spiegherebbe perché le nostri giovali leve hanno, come paura atavica, quella di restare a digiuno. 

Saliamo a bordo: il capitano della compagnia Wizzair ci da il benvenuto a bordo. 
Un’oretta di volo e siamo a Varsavia, ma è Cracovia la nostra meta: ancora 300 chilometri e siamo giunti a destinazione.

Varsavia, ad ogni modo, merita una sbirciatina: bellissima la città vecchia.
Pranzo, foto e poi si riparte: 5 ore di autobus ci aspettano. 
Il nostro autista parla solo polacco e non sembra essere la persona più simpatica di questo mondo, ma vorrei vedere chiunque guidare per ben 5 ore e forse anche più, con ragazzi esuberanti che cantano a squarcia gola rovinando, peraltro, la metà delle canzoni intonate.

Durante una sosta abbiamo rischiato di perdere due dei nostri marinai: erano tornati al bar per un Kinder Bueno... 
Freud ci avrebbe detto che  - forse - volevamo perderli! 
Per fortuna che la conta serve sempre.

Continua…

venerdì 13 aprile 2018

Cracovia mon amour ...

Lunedì 16 aprile le classi 4^ A e B Scientifico e 4^A Scienze Umane partiranno per un breve viaggio alla scoperta della Polonia o meglio, della bellissima città di Cracovia.
Un'avventura che ci porterà ad Auschwitz e a Kalwaria, ma non solo.
Il nostro capomastro, il buon Danilo Testa, ha organizzato un viaggio che al confronto fare il giro del mondo in 80 giorni è una scommessa di poco conto... ma noi riusciremo  a fare tutto perché niente ci scoraggia.

Ad accompagnare la Ciurma Mattei oltre che il prof. Testa, meglio conosciuto come Capitan Uncino, ci sarà Mauro Cestrone anche detto Maurigno, e Michela Pisu, nota come LaPisu (tutto maiuscolo e tutto attaccato).
Sarà proprio la sottoscritta a scrivere il diario di bordo o almeno ci proverò (odio scrivere qualcosa che sia più lungo di un post con il cellulare, ma non ho alternative).

Dunque seguiteci per vivere con noi la nostra avventura polacca, e speriamo che il tempo sia meno umorale di quello di Fiorenzuola. 

Restate sintonizzati dunque, saremo on line dal lunedì 16 al giovedì 19 aprile, sempre su questo blog.

L'inviata speciale del Mattei 's Blog


venerdì 6 aprile 2018

Il nostro dialogo con il buio

"Un buio così profondo disorienta, sconcerta chi è abituato da sempre a fare affidamento sulla vista. Ma è anche l'occasione per scoprire nuove dimensioni, in modo sorprendentemente semplice. Non si tratta di scoprire una realtà differente, è piuttosto una riscoperta, con modalità diverse, dello stesso mondo che già conosciamo. Nel buio anche il caffè ha un altro sapore, una rosa un altro profumo.
Un’esperienza da non perdere, per scoprire che la vita anche per chi non vede non è vuota né triste. È, per alcuni aspetti, semplicemente diversa."

Tra le paure più diffuse in età infantile troviamo quella del buio, che si genera nel bambino intorno ai 2 anni, per poi durare fino ai 10 anni circa. Ma non sempre è così. Infatti, questa fobia è vissuta anche da diverse persone adulte, che non riescono a sopportare l'assenza della luce. 
Il giorno 22 marzo, le classe terze del Liceo delle Scienze Umane hanno avuto l'opportunità di viaggiare in questo incredibile mondo, grazie all'aiuto di persone non vedenti, che  hanno fatto da guida in questo viaggio al buio. 
Dopo qualche minuto, noi ragazzi, testimoni di questa crescita interiore, abbiamo notato che le luci allestite sulle pareti si abbassavano sempre più, per poi definitivamente spegnersi, immettendoci nel buio più totale. Trovandoci di fronte ad una nuova situazione: di grande aiuto il bastone adatto alle persone non vedenti, con il quale si è in grado di percepire la giusta direzione, compiendo dei semicerchi davanti ai propri piedi. 
Il primo organo sensoriale ad essere chiamato in causa è stato il tatto: abbiamo intuito che ci stavamo trovando in un ambiente all'aperto perché abbiamo toccato alcuni alberi, dei quali, grazie all'olfatto, siamo stati in grado di comprendere quale tipo di arbusti. Successivamente, si è presentata la parte più piacevole del percorso: il viaggio in barca. E' stato infatti molto rilassante e gradevole sentire i gabbiani che volavano intorno a noi, mentre la barca scorreva sull'acqua. L'ultima tappa del percorso era il bar dove, dopo aver ordinato qualcosa, ci siamo seduti intorno ad un tavolino per commentare di ciò che abbiamo vissuto. 
Il viaggio al buio è un'esperienza che va assolutamente provata, perchè si vive una dimensione alla quale siamo abituati tutti i giorni, seppur per un totale di ore limitate, in modo totalmente nuovo, riscoprendo l'importanza che riveste la comunicazione anche in situazioni del tutto nuove.

Mattia Pellegrini 3^ALSU